Punti di interesse

 

 La grotta della Madonna delle Fonti, originariamente forse una Laura Eremitica basiliana. Sono presenti in tutto il circondario altre grotte, quasi tutte naturali, alcune portano ancora i segni degli eremiti, mentre in altre sono stati ritrovati reperti dell'età neolitica.

Altre grotte, quasi tutte naturali, portano ancora oggi i segni degli eremiti che le scelsero come luogo di rifugio e di preghiere. Una testimonianza è rappresentata dalla grotta di "Santu Liu" nella valle tra Spilinga e Caria. Nel versante sud vi sono le grotte del "Favo" e delle "Fate" nelle quali sono state rinvenuti reperti dell'età Neolitica.

A Spilinga di notevole interesse storico, oltre alle grotte, è la chiesa parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista che è stata restaurata sui resti di quella che fu rovinata dal terremoto del 1783. La struttura risale all'anno 1645. L'altra chiesa, quella di Carciadi, affidata alla protezione della Madonna della Misericordia, è stata consacrata il 4 settembre 1932. A circa due chilometri da Spilinga, sulla strada che porta a Vibo Valentia nei pressi del santuario della Madonna delle Grazie, vi è un vecchio acquedotto ad archi in pietra da taglio che sembra rievocare gli antichi acquedotti romani. Lungo il torrente "Vattinderi", nei pressi dello stesso acquedotto, sono state ritrovate tombe di epoca romana, mentre nelle località denominate "Aramoni", "Torre Gallo" e "Galluppi" vi sono delle Necropoli.

Da visitare anche un vecchio acquedotto ad archi, in pietra da taglio, che sembra rievocare gli antichi acquedotti romani. Nel suo territorio sono state rinvenute mura perimetrali di fabbricati di età romana, ed insediamenti anacoretici medioevali (grotta di S. Leo) con affreschi bizantini

Al culmine di Monte Poro vi è una chiesetta dove si venera la Madonna del Carmelo, festeggiata solennemente il 16 luglio e meta di pellegrinaggi.
 

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